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Fan parte di elfi, labbra, ali, voli e prima di entrare nella ruga, i semi fanno lunghi viaggi e s'infilano tra le spighe I semi sono i maestri naturali della dispersione figli della terra e del suo ventre, fratelli del vento e dei colori. Loro padre è il polline, per madre hanno l'aria, come letto nuziale il fiore e per follia l'amore.
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Sto dentro i solchi, sotto il cielo come fanno la formica e il grillo. Mi piego nelle tane, rubo zolle al campo, guardo dentro alle radici che nutrono e rimpolpano gli steli. Non ci sono altre forme d'amore: l'universo soltanto, se ogni giorno a fecondar la riva, si piega muto.
Aprile 2010
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Ieri le cince scacciavano via le cornacchie, e i corvi le capinere, maoggi sul prato il picchio ha fatto amicizia coi merli, e scacciato le temibili gazze. Ho davanti a me, oltre il vento, un esercito d'ali. Ma dove sono i passeri? E le rondini? O i pettirossi? Solo il verde tripudio di primavera azzera ogni volo se in questo vedere la vita le assenze sono quel che di più vivo è dentro di noi.
Faido (Varese), 2017
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Che strano questo timore, avrei fatto la lotta con un branco di leoni e ho paura di un viso. Non dirmi parole crudeli stanotte, dimmi quale amore più grande ti avrà fino alla morte.
[ da Il pensiero della semina, Dino Azzalin, Crocetti Editore ]
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